La storia di Ventotene: luogo di esiliati, figlie di imperatori e grandi opere

Aggiornato il 30/07/2025 da Redazione

Anche se oggi si chiama Ventotene, c’è stato un tempo in cui questa perla del Mediterraneo si chiamava Pandaria o Pandotira. Solo a partire dal Medioevo comincia a imporsi il nome attuale, che già ci dice molto sulla caratteristica naturale principale dell’isola delle Pontine.

 

La figlia dell’imperatore

Rispetto alla più grande e vicina Ponza, Ventotene è stata disabitata per molto tempo. L’assenza di acqua potabile e la mancanza di un porto naturale tennero i Romani lontani dall’isola, che preferirono colonizzare Ponza. Il destino di Ventotene cambia quando, nel 2 a.C., Cesare Augusto decide di esiliare sua figlia Giulia e sceglie proprio Ventotene.

Si tratta di un esilio dorato, perché sull’isola viene costruita una grande villa di cui oggi sono ancora visibili i resti. Giulia fu solo la prima di una lunga lista di esiliati, soprattutto donne, tra le quali la nipote di Tiberio, Agrippina, e Ottavia, moglie di Nerone.

 

Le grandi opere del periodo romano

Gli esiliati si portarono dietro servi, contadini e soldati, creando così il primo nucleo di abitanti. Anche le opere che i romani fecero sull’isola rispondevano all’esigenza di rendere meno duro l’esilio e garantire alla popolazione il necessario per vivere.

  • Furono così costruite:
  • Una peschiera;
  • Le vasche per la raccolta dell’acqua piovana;
  • L’acquedotto;
  • L’indispensabile porto.

La storia di Ventotene passa attraverso i secoli vivendo le stesse vicissitudini degli stati italiani, come accadeva per la vicina Ponza. Intanto diventa un’isola di pescatori e contadini, con pochi abitanti.

 

Il periodo Borbonico e oltre

La seconda importante svolta storica avviene con i Borbone, che diedero vita a una nuova urbanizzazione: costruirono la Chiesa di San Candida, il Forte e, soprattutto, il carcere nella vicina isola di Santo Stefano, che resterà attivo fino al 1965.

Durante il fascismo e fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale, Ventotene e Santo Stefano resteranno ancora isole di confinati. Da qui, passeranno quasi tutti gli antifascisti italiani, tra i quali Sandro Pertini, Altiero Spinelli e Ernesto Rossi. Gli ultimi due hanno portato il nome dell’isola nella storia con il “Manifesto di Ventotene” con cui si gettarono le basi dell’attuale Unione Europea.

Oggi, Ventotene è un’isola tranquilla in autunno e inverno e meta di vacanze in primavera ed estate: è scelta da chi ama la natura, il mare, la tranquillità e il silenzio.

 

Fonte immagine: Flickr.com/photos/weppos

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