Il tradizionale pellegrinaggio a Palmarola in onore di San Silverio

Palmarola, considerata un’isola tra le più belle del Mediterraneo, ogni anno ospita un pellegrinaggio in onore di San Silverio. Si tratta della prima tra le tante celebrazioni religiose dedicate al santo e che culminano il 20 giugno. Un’antica tradizione che ha luogo in uno degli scenari più incantevoli d’Italia e che ogni anno coinvolge migliaia di fedeli, ma che rappresenta un’occasione per scoprire la bellezza naturale del luogo e la sua antica storia.

Palmarola, il tradizionale pellegrinaggio in onore di San Silverio:

Il tradizionale pellegrinaggio a Palmarola in onore San Silverio

Come di consuetudine, il pellegrinaggio parte dal porto di Ponza dove i pellegrini radunati salpano alla volta di Palmarola per partecipare alla santa messa che si svolge presso il faraglione che porta il nome del santo. Qui, infatti, si trova una cappella costruita a inizio Ottocento, che custodisce un’antica statua di San Silverio. Secondo una leggenda popolare, questa piccola cappella sorse sui resti della residenza dove venne esiliato San Silverio. In realtà San Silverio venne esiliato non a Palmarola, ma a Ponza: infatti, in alcuni testi storici giunti sino a noi, si parla dell’esilio del santo sulla maggiore delle isole palmarie e non nello specifico di Palmarola. Con questo termine, un tempo, si indicavano le isole pontine o ponziane, di cui la maggiore per estensione è, appunto, Ponza. Ma perché san Silverio venne confinato sull’isola? Nato tra Frosinone e Ceccano, Silverio venne eletto papa nel giugno del 536. Il suo pontificato fu però di breve durata a causa dello scoppio della guerra greco-gotica che si protrarrà per 18 anni. All’interno di questo contesto, Papa Silverio non particolarmente ben visto da Teodora, moglie dell’imperatore d’Oriente Giustiniano e fautrice del monofisismo, una corrente eretica del Cristianesimo, ordì un complotto ai danni di Silverio: con una falsa lettere fece credere che fu proprio il papa a favorire l’entrata dai Goti a Roma per cacciare i Bizantini. Non riuscendo a dimostrare la sua innocenza, Silverio venne spogliato dei suoi abiti pontificali e portato prima a Costantinopoli e poi a Patara, in Licia.

San Silverio: il suo esilio a Ponza

Aiutato dal vescovo di Patara che sottopose all’Imperatore Giustiniano le prove inconfutabili della sua innocenza, Silverio fu rimandato a Roma, dove però venne catturato dal generale Belisario e mandato in esilio a Ponza presso il convento benedettino di S.Maria. Sull’isola, Silverio deciderà di abdicare per mettere fine allo scisma tra le Chiesa e nel dicembre dello stesso anno morirà, si pensa a seguito di un omicidio. Secondo fonti storiche accreditate, le spoglie di San Silverio vennero poste all’interno del convento di S.Maria che, essendo all’epoca poco frequentato, apparve come luogo sicuro per evitare possibili traslazioni e pellegrinaggio nel luogo di sepoltura. Nel corso dei secoli il culto a Ponza per il santo è cresciuto così tanto da farne il patrono dell’isola, tanto che viene festeggiato per circa un mese non solo dai ponzesi rimasti sull’isola ma anche da quelli che sono emigrati. Oltre ai festeggiamenti in suo onore, è possibile anche prendere parte a itinerari spirituali, come quello organizzato a Palmarola sulle tracce del Santo.

Photo credits:
Foto di Ita01 da Wikimedia

Articoli correlati

25 Marzo 2024

Curiosità e Tipicità

Ventotene, viaggio nei luoghi dove è stato girato “Un altro Ferragosto” di Paolo Virzì

28 Agosto 2023

Curiosità e Tipicità

Perché Ventotene viene chiamata “l’isola delle sirene”?

7 Agosto 2023

Curiosità e Tipicità

Avvistata a Ponza per la prima volta una balena grigia

Prenota il traghetto per le Isole Pontine con TraghettiPer

Metodi di pagamento
Certificazioni