Il naufragio della nave statunitense LST 349 a Ponza

Tra le esperienze acquatiche più suggestive da praticare a Ponza, c’è sicuramente l’immersione al relitto Lst-349. Dal 1944 la nave statunitense giace al largo di Punta Papa dopo un violento schianto sugli scogli che la divise in due tronconi.Oggi le varie parti che componevano la nave Lst-349 sono visitabili all’interno: poppa, prua e ponte sono rimasti pressoché intatti . Un’immersione da non perdere se siete amanti del diving, grazie all’ottima visibilità potrete tuffarvi nella storia e rivivere gli ultimi momenti di questa grande nave da guerra.
Ponza, la storia del naufragio della nave statunitense LST 349:

La storia dell’Lst-349

La storia della Lst-349 comincia negli Stati Uniti nel 1943 in Virginia quando la sua costruzione venne ultimata a tempi record nel febbraio di quell’anno . La nave era una Landing Ship Tank, ovvero progettata per il trasporto di mezzi su ruote e cingolati, ma anche di uomini e rifornimenti, infatti disponeva di una stiva molto capiente con un grande portellone a prua. Lst-349 partecipò fino al suo affondo alle varie operazioni in Mediterraneo , tra cui lo sbarco in Sicilia, quello a Salerno e dopo lo sbarco di Anzio venne utilizzata per assicurare il trasporto di uomini, rifornimenti e mezzi da Napoli alle coste appena conquistate. Fu proprio in uno di questi viaggi di ritorno da Anzio che a causa di una violenta mareggiata di levante costrinse il comandante Robert W. Emmons a riparare sotto Ponza a Cala dell’Acqua, ordinando di rimanere al buio per evitare possibili avvistamenti da parte dei sommergibili nemici. La situazione rimase sotto controllo fino alle 5:30 del 26 febbraio quando in pochi minuti le condizioni marine cambiano improvvisamente.

Il naufragio dell’Lst-349

I venti di levante girarono di direzione rapidamente e la tempesta investì in pieno l’LST 349. Le ancore non ressero e i motori fecero difficoltà a muoversi: la costa era troppo vicina, la nave non più manovrabile e sempre più alle rocce di Punta Papa. Dopo il primo tonfo sullo scoglio esterno della punta che fa saltare le tubazioni del carburante e peggiora ulteriormente la situazione dei motori, si susseguirono altri colpi incessanti per ore. I ponzesi che fino a quel momento non si erano accorti della presenza della nave, udirono il rumore di lamiere sbattute contro le rocce e si accorsero di quella grande nave ormai in grave pericolo . Il marinaio Francis Curry saltò su uno scoglio a cui i colleghi dalla nave lanciarono funi e reti di carico per creare ponte. Il guardiamarina Irving B. Gerson trattenne decine di uomini in bilico sulla ringhiera della torretta per consentirgli di saltare fuori non appena le condizioni lo permettevano. A bordo della nave, un cineoperatore di guerra riuscì ad effettuare alcune riprese visibili ancora oggi. I ponzesi giungono in soccorso, calandosi dalle rocce per portare altre funi. Diversi uomini vennero messi in salvo e anche la mascotte, la cagnetta Suzy, quando all’improvviso un’esplosione squarciò in due lo scafo ed i due tronconi rapidamente affondarono. Molti uomini restarono in balia delle onde, altri si aggrapparono per ore agli scogli. Morirono molte persone e tanti furono i gesti di altruismo: nonostante la fame per la guerra, i ponzesi aiutarono i superstiti del naufragio dando loro cibo e coperte calde . Non si è mai capito se vi furono errori di ancoraggio o di manovra, anche se il comandante Emmons, sopravvissuto, venne richiamato formalmente.

Photo credits::
Foto di Gilberto Gaudio da Wikimedia

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