Isole pontine: un trekking per scoprirle

Le isole pontine (Ponza, Palmarola, Zannone, Gavi, Ventotene e Santo Stefano) conquistano tantissimi turisti ogni anno per la loro bellezza selvaggia, fatta di faraglioni, rocce frastagliate che si ferrano nel mare cristallino e suggestive grotte da esplorare. Una meraviglia arricchita dai miti e dalle leggende che si raccontano attorno a questo arcipelago. In questo articolo vi proporremo un tour naturalistico indimenticabile attraverso alcune tappe principali da percorrere in giornate di trekking: niente di meglio che ammirare i colori, i profumi e i suoni di questi paesaggi lungo i loro sentieri naturalistici. Ricorda di portare con te l’attrezzatura giusta scarpe da trekking, crema solare, repellente per insetti, borraccia (non in tutte le tappe dell’isola sarà possibile trovare acqua potabile), cappello e costume da bagno, per concludere i percorsi nelle meravigliose spiagge dell’arcipelago e concedersi dei bagni rinfrescanti.

 

Isole pontine, un trekking per scoprirle:

 

Da Ponza a Palmarola e Zannone

Ponza è una delle isole più facilmente raggiungibili dai principali porti, ed è una località ricca di storia e di bellezze naturali, meta preferita degli escursionisti che si avventurano sulle isole pontine. Si comincia esplorando raggiungendo il Monte Guardia con i suoi orti, vigneti e frutteti su un panorama mozzafiato che offre una vista chiara anche sulle isole circostanti. Si sale fino a 280 metri sopra il livello del mare fino a raggiungere il precipizio della Scarrupata di Fuori e il faro della Guardia, per poi scendere verso Punta del Fieno e i suoi caratteristici terrazzamenti agricoli. Un’altra escursione interessante si trova nella Necropoli del Bagno Vecchio e la suggestiva caletta della Parata.

Da Ponza è possibile raggiungere la disabitata Palmarola, con il suo insediamento rupestre di “case grotta” e il suo paradiso naturalistico. Qui si può visitare i faraglioni di San Silverio la piccola cappella dedicata al santo patrono di Ponza.

Anche Zannone è un’isola disabitata, ed è un’ottima meta per chi desidera un trekking tranquillo immerso nella pace della natura. Il percorso attraversa l’intera isola fino alla vetta che ospita le rovine del Monastero Cistercense – Benedettino risalente al 1200. Qui si trova un’incantevole piscina romana dedicata all’allevamento delle murene.

Ventotene e l’isola di Santo Stefano

Ventotene non è solo una perla naturalistica incantevole, ma conserva un patrimonio storico di grande valore. Già appena attraccati si può ammirare l’antico porto di Ventotene, con magazzini scavati e un’affascinante peschiera romana. Le escursioni più apprezzate conducono infatti ad alcune cisterne di epoca romana e la spettacolare Villa Giulia, di epoca imperiale, che si affaccia su Punta Eolo. Di grande pregio è il Museo Ornitologico di Ventotene, un osservatorio sugli uccelli più eleganti che volteggiano attorno all’isola.

L’isola di Santo Stefano si trova di fronte a Ventotene, appena a 2 km di distanza. Il percorso ideale per il trekking è un po’ più breve ma non meno affascinante, se si apprezzano i paesaggi incontaminati e selvaggi. Di grande interesse storico è il Carcere di Santo Stefano di epoca borbonica, risalente al XVIII secolo.

 

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Foto di Icodacci da Getty Images

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